MARIO ADINOLFI, TERMINATO IL TOUR SARDO DI PRESENTAZIONE DEL LIBRO “ CONTRO L’ABORTO”

Il Circolo “Voglio la Mamma – Sardegna” è lieta di aver ospitato nei giorni scorsi, nei due incontri organizzati a Olbia e Quartu Sant’Elena, Mario Adinolfi, giornalista conosciuto a livello nazionale soprattutto per le sue idee ben lontane dal politicamente corretto, oramai dilagante.Adinolfi ha potuto presentare il suo ultimo libro dal titolo “ Contro l’aborto, con le 17 regole per vivere felici” davanti ad una platea, quella isolana, che si è dimostrata desiderosa di conoscere una versione sulla tematica “aborto” ben diversa da quella proposta dal mainstream. Lo scrittore ha voluto innanzitutto evidenziare come il cosidetto “diritto all’aborto” sia una colossale truffa, in quanto non potrà mai essere considerato “diritto” l’uccisione di un bambino nel grembo materno e poi ha smascherato, una ad una, le varie falsità create da chi vuol far credere che abortire sia giusto e non debba essere vietato per legge. Mario Adinolfi ha fatto chiarezza anche su un termine assai utilizzato dal mondo abortista: autodeteminazione. Definizione, quest’ultima, diventata ormai un vero e proprio alibi per chi desidera ricorrere all’interruzione di gravidanza.Durante le due tappe sarde, Adinolfi ha ricordato più volte come la lotta contro l’aborto sia tutta da combattere e da vincere. Ne è un chiaro esempio quello che sta avvenendo in diversi Stati americani ed europei come, ad esempio, la Polonia. A Malta, invece, l’interruzione di gravidanza è consentita ma solo nei casi in cui la vita della donna incinta è a rischio. Questa piaga, che Madre Teresa di Calcutta, premio Nobel per la Pace, aveva chiaramente affermato essere una delle principali minacce della Pace nel mondo, può essere contrastata solo informando le persone sulla gravità del gesto e sulle ripercussioni negative che ha sulla donna e sulla famiglia di quel bambino non voluto. Il direttivo del Circolo “Voglio la Mamma – Sardegna” ringrazia tutti i partecipanti, i sacerdoti della Parrocchia Nostra Signora de la Salette di Olbia e della Basilica Sant’Elena Imperatrice di Quartu Sant’Elena per l’ospitalità e per aver dato il proprio sostegno a questa che è una battaglia di resistenza ma, soprattutto, di civiltà. Felici di aver dato spazio ad idee troppo spesso bistrattate.

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